Premessa: non sono un economista, le mie conoscenze di economia sono poche e principalmente dovute agli studi fatti alle superiori e alla facoltà di Ingegneria, con qualche cosa letta su internet qua e la. In passato ho investito in azioni (con solo un’azienda nel portafogli: AAPL, vi dice niente?) e ho guadagnato qualcosina, ma con le recenti leggi varate, credo ci siano troppe tasse perché un piccolo (piccolo!) investitore possa guadagnare qualche cosa. Ho così deciso di evitare il Forex, di cui tante pubblicità su internet parlano, ed entrare nella zona d’ombra che è il mondo Bitcoin.
Immagino sappiate già cosa sono i Bitcoin. Sarei potuto diventare milionario già nel 2010, se anziché tentare di effettuare il mining di Bitcoin con il mio computer avessi investito qualche centinaio d’euro in un po’ di questa moneta virtuale. Ma è inutile piangere sul latte versato, quindi, animato di coraggio, ho deciso di dare un’occhiata ai vari siti per il trading di Bitcoin. Il primo ad attirarmi era stato Bitstamp, ma a causa del cambio euro/dollaro temevo di non riuscire a guadagnare nulla (fra bonifici, cambi e commissioni), e così ho optato per Kraken, che permette di acquistare e vendere Bitcoin direttamente in euro. Dividerò la mia “avventura” per giorni, perché i guadagni (?) non si sono visti dall’oggi al domani.
Giorno 1
L’idea di investire in Bitcoin mi pervade. Spulcio diversi siti, e arrivo alla conclusione che per iniziare a provare, Kraken è il sito giusto: si può operare direttamente in euro, le commissioni non sono troppo alte (si parte dallo 0,35% ad operazione di compravendita a scendere, per scaglioni) ed il prelievo costa solo €0,09. Per aprire un account, mi viene richiesto di inserire username, email, password (alfanumerica, con maiuscole e caratteri speciali) e, nelle impostazioni avanzate, un ulteriore codice di sicurezza alfanumerico ed una chiave PGP per le email criptate in maniera (ma questi ultimi sono facoltativi).
La possibilità di operare è divisa per tier, che dipendono da quante informazioni fornite all’azienda (con sede a San Francisco ma con banca in Germania) per verificare la vostra identità. Fornendo nome, cognome, data di nascita, indirizzo e numero di telefono si riesce a sbloccare il tier 2, più che sufficiente per i miei “esperimenti”:
A questo punto cerco le istruzioni per effettuare il bonifico SEPA (Funding->Euro (EUR)-> Deposit method: Fidor Bank AG (SEPA): oltre ai dati fondamentali quali IBAN e BIC, devo inserire un codice nella causale di versamento per farmi riconoscere. Mi viene inoltre ricordato che non accettano bonifici da conti con intestatario diverso rispetto all’account Kraken.
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Vado sul sito della mia banca (Unicredit), e dispongo un bonifico SEPA di 140 euro: fino alla fine non mi è stato detto a quanto ammontava il costo dell’operazione, che al termine della procedura si è rivelato essere 1,13 euro (poco più dello 0,08%, ma non so se vadano a percentuale o a commissione fissa). Neanche ho iniziato, che già sono sotto.
Nell’attesa che sul sito di Kraken risulti l’addebito, mi informo sui bot, quei software che in base ad algoritmi predefiniti, effettuano operazioni di compravendita per massimizzare il guadagno. Mi iscrivo a CryptoTrader.org, un sito che fornisce una piattaforma per creare e gestire questi bot, e inizio a fare delle simulazioni sui dati passati con quelli più gettonati (qualora li volessi usare per effettuare operazioni reali, dovrei pagare sia CryptoTrader che l’utente che ha creato il bot). Risultato? Se avessi usato i bot nei passati 3 mesi, con un capitale iniziale di 140 euro avrei avrei perso circa 15 euro, diciamo quasi l’11%. Partiamo male, forse questi esperimenti avrei dovuto farli prima.